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STORIA DELLA CLAVE

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Messaggio  C@rl@ Gio Feb 26, 2009 5:14 pm

Hola Maripositos! cherry cherry cherry
Il post in questione è un po' lunghetto e analitico... però è troppo bello... se avete pazienza, leggetelo... study
ci sono cose che molti di voi già sapranno, ma per chi, come me, è un corsista base queste info possono essere utili...
Buona lettura! Smile


"LA CLAVE

Dal secolo XVI fino al secolo XVII, i magazzini del porto de l’Havana sono stati il centro vitale di tutta la capitale. La sicurezza del porto, fortificato e con la reputazione di essere inoppugnabile, assicurava alla città l’arrivo di tutte le barche e con esse le ricchezze delle terre d’America ed impose l’Havana come l’incontestabile “Chiave delle Indie”. Anno dopo anno, l’Havana in Cuba e Siviglia in Spagna si scambiarono uomini, merci, sapere ed abitudini, a causa dell’andirivieni delle navi su quella rotta. Nel porto si mischiarono le musiche d’Africa, echi nelle memorie degli schiavi neri, e le musiche dell’Andalusia, contribuendo a costruire un cubanismo nascente. Il porto dell’Havana vibrava di attività: occorreva riparare le imbarcazioni di legno danneggiate dalle tempeste e dai pirati e rimetterle in buono stato, prima di restituirle al mare, cariche di merci preziose, alla volta delle famigerate isole Bermuda, passaggio obbligato per il ritorno in Europa. Le caviglie erano bastoncini di legno che servivano per fissare i pezzi delle imbarcazioni ed erano ammassate a migliaia nei magazzini del porto. Erano di un legno immarcescibile nell’acqua di mare e di una qualità senza eguali, esse erano i pezzi essenziali di un imbarcazione, vere chiavi di volta, senza le quali niente sarebbe stato possibile. Erano le responsabili della sicurezza in mare: si può dire che su di esse riposava tutto l’edificio commerciale. Nelle mani degli operai e dei falegnami della marina, esse si scontravano al ritmo del lavoro, liberando un suono profondo e nostalgico, causato dalla durezza del legno utilizzato (acana, jiqui, guayacan, jucanan, quiebrahacha, ecc.). Quando il lavoro si fermava un momento, i depositi e le taverne del porto si popolavano di musica e di canti e le caviglie, o “Claves”, diventavano naturalmente percussioni nelle mani della gente povera che non aveva strumenti, e per la quale era un’attività naturale e quotidiana. Fu così che, levigata dal tempo e dalle mani degli schiavi neri e dai carcerati venuti dall’Andalusia, la clave scivolò lentamente dalla sua funzione di pezzo di imbarcazione al suo status di strumento musicale: un porto che è una chiave del mondo, due pezzi di legno, pezzi essenziali delle barche, diventarono un’altra chiave: quella della musica cubana. In effetti, è alla percussione delle claves che l’orchestra si affida. E se il suonatore della clave perde il ritmo, è tutto un edificio che precipita, quello della musica. La clave è la colonna vertebrale della salsa e ne costituisce anche il cuore. Si dice che il ritmo della clave non s’impara, uno nasce con esso, oppure no. Ma senza arrivare al ritmo, già il solo battere la clave è meno banale di quello che sembra. Si prende per un estremo uno dei due bastoncini nella mano destra e si batte aritmicamente, con un movimento morbido e rilassato che parte dal polso, sul centro del bastoncino sorretto dalla mano sinistra. La presa della mano sinistra è essenziale: il bastoncino si regge tra il pollice e le altre dita. Si trova così a riposare all’interno del palmo che assume la funzione di cassa di risonanza, la pressione esercitata sulle dita, il modo di “arrotondare” il palmo e, ovviamente, la forza del tocco, influenzano il timbro e la potenza del suono ottenuto. Il bastoncino destro, attivo, è simbolicamente la parte maschile dello strumento, mentre il bastoncino sostenuto dalla mano sinistra, passivo all’apparenza m dal quale esce il suono ottenuto, ne è la femmina. Spesso, i vecchi suonatori di claves, per abitudine o tradizione, usar sempre la stessa mano per lo stesso bastoncino: uno sarà sempre il destro, maschio, e uno il sinistro, femmina, anche se le claves all’inizio sono identiche e simmetriche. Col passare del tempo, i tocchi ripetuti creano un “vuoto” nel legno, in modo peculiare e differente per i due bastoncini: l’esame di una coppia di claves usato rafforza senz’altro il simbolismo della sessualità. La clave come concetto musicale è un pattern o patron, per dirlo in spagnolo, di due misure, una sincopata composta di tre colpi ed una lineare di soli due. Sincope in greco ha il significato di spezzare, percuotere, rompere e in musica viene ad indicare il procedimento per il quale una nota ha il suo attacco su un’unità di tempo debole e si prolunga sull’unità forte di quest’ultima. Questo procedimento, se ripetuto più volte a breve intervallo, come nel nostro caso, produce un’impressione di agitazione e di instabilità del ritmo. Un ritmo sincopato è pertanto un ritmo in cui vengono evidenziati, oltre agli accenti forti (in battere), anche gli accenti deboli (in levare). Mentre balliamo, noi contiamola musica in otto tempi. I tempi forti (o in battere) sono 1-3-5-7, mentre i tempi deboli (o in levare o sincopato) sono 2-4-6-8. È proprio questa suddivisione asimmetrica e binaria (nel senso che è composta da due misure) del tempo ciò caratterizza e condiziona fortemente la musica cubana e latina in generale. La battuta sincopata, considerata forte, è sempre contrapposta a quella lineare o debole ed il loro accoppiamento crea un continuo alternarsi di tensione e di rilassamento ritmico della musica. Questa è senz’altro una delle implicazioni più evidenti di questo tipo di concezione ritmica ma, dal punto di vista pratico ne abbiamo un’altra: la direzione della clave. Con direzione della clave si intende definire quale delle due battute, forte o debole, venga per prima, dato per assurdo che in un brano musicale la clave non s’interrompe mai dall’inizio alla fine. Proprio in questo ambito, si parla spesso di clave 2/3 (dos/tres) e clave 3/2 (tres dos) come se fossero due cose differenti. In realtà con queste due indicazioni numeriche si intende definire proprio la direzione della clave in un preciso brano musicale o in un pattern. Clave 3/2 significa che il brano inizia con la battuta forte (3 colpi); clave 2/3 signfica che il brano inizia con la battuta debole (2 colpi). Andiamo a conoscere i tipi di clave più comuni. Si tratta di pattern antichissimi di diretta provenienza africana ancora oggi diffusissimi nella musica del continente nero insieme ad un infinità di varianti e derivati. A Cuba sono stati codificati da varie generazioni di musicisti e musicologi e prendono il nome dei generi musicali più importanti. Esistono due tipi principali di clave 3/2: la Clave di Son e la Clave di Rumba. La più conosciuta ed utilizzata è la clave di son, senz’altro regina della musica popolare e, al giorno d’oggi, anche in quella più commerciale conosciuta come SALSA.

TEMPO
1 TAC
1 e ½
2
2 e ½ TAC
3
3 e ½
4 TAC
4 e ½
5
5 e ½
6 TAC
6 e ½
7 TAC
7 e ½
8

Ascoltando un brano, possiamo seguire la melodia contando gli otto tempi: 1-2-3-4-5-6-7-8 etc., oppure la ritmica scandendo la clave PA---PA---PA----PA-PA. Alla fine del giro ci troveremo di nuovo sull’uno musicale, pronti a ricontare l’uno o a ricantare il primo colpo di clave. Ovviamente possiamo fare la stessa cosa ballando, possiamo cioè muoverci in riferimento alla melodia (musica, parole) o al ritmo. Il ritmo è scandito dalla sezione percussiva dell’orchestra. Ciascuna percussione esegue un suo peculiare pattern ritmico, che però è capeggiato, diretto e legato indissolubilmente alla clave. Tant’è quando la clave è sottintesa o coperta dal suono degli altri strumenti, si può facilmente desumere dal suono delle altre percussioni. Se balliamo salsa cubana, faremo certamente sull’uno musicale e quindi muoveremo il nostro primo passo sul primo colpo della clave 3/2. La salsa portoricana, invece, di solito viene ballata sul due. A seconda del pezzo musicale, della coreografia, della linea di pensiero e non ultimo dei gusti personali, i ballerino può decidere di ballare sul due musicale, oppure sul due ritmico partendo cioè sul primo dei due colpi della battuta debole (ballare in clave). Le due cose, come vedremo più avanti, nel caso di un brano suonato in clave 2/3, si sovrappongono perfettamente. Al contrario, il ballerino che decida di ballare sul due ritmico un brano suonato in clave 3/2, si ritroverà a ballare (cioè a muovere il primopasso) sul sei. C’è poi la Clave di Rumba, chiamata anche clave cubana, molto più diffusa nel folclore e, negli ultimi 20 anni, anche nella musica popolare più moderna o in quella di fusione. Viene utilizzata spesso nelle salse con ritmica cubana. Essa sostanzialmente differisce dalla clave 3/2 solo per un terzo colpo che invece di essere posizionato sul quattro, è posizionato sul 4 e ½ e viene spesso evidenziato dai cantanti e ballerini cantando così: PA---PA----PAUM----PA-PA. La clave 2/3 o clave rovescia viene suonata in parecchi brani oppure desunta dalla 3/2 dai ballerini di salsa portoricana (sostanzialmente quando ballano sul due musicale un brano in clave 3/2).


TEMPO DI CLAVE DI RUMBA 2/3 BALLANDO SULL'UNO
TEMPO
1
1 e ½
2 TAC
2 e ½
3 TAC
3 e ½
4
4 e ½
5 TAC
5 e ½
6
6 e ½ TAC
7
7 e ½
8 TAC"


Spero di non avervi annoiato... Very Happy credo che non si possa prescindere da queste cose per essere davvero consapevoli di quello che impariamo ogni giorno...
Ed è bello avere dei maestri che queste cose te le dicono, te le fanno imparare... e soprattutto che ti trasmettono quella stessa passione che vive in loro... grazie mille!!! cheers cheers cheers cheers cheers
un bacione a tutti
Carla
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Messaggio  piòl Gio Feb 26, 2009 5:28 pm

Wow fantastico! Carla se non c'eri bisognava inventarti!! In effetti credo che queste nozioni possano essere utili a chi si avvicina a questo mondo, in quanto questo mondo è il ballo e il ballo è cultura! Smile
piòl
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http://www.coroflot.com/public/individual_details.asp?individual

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Messaggio  C@rl@ Gio Feb 26, 2009 5:53 pm

piòl ha scritto:Wow fantastico! Carla se non c'eri bisognava inventarti!! In effetti credo che queste nozioni possano essere utili a chi si avvicina a questo mondo, in quanto questo mondo è il ballo e il ballo è cultura! Smile

la danza è passione, arte.. espressione dei popoli che l'hanno forgiata e delle vicissitudini che hanno dovuto affrontare. C'è un universo di cose da scoprire che va oltre i passi e le movenze... questo universo è l'anima di chi ha creato tutto ciò, di chi è vissuto prima di noi e ha vissuto questa musica, questi suoni, questo modo di esprimersi come una maniera per liberare ciò che aveva dentro...
vivere la danza non significa solo saper ballare... significa soprattutto SAPERE... ed essere coscienti del fatto che l'uomo ha bisogno di tutto ciò per vivere davvero...
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Messaggio  *Valentina* Gio Feb 26, 2009 9:46 pm

Brava Carla molto interessante il post....ci serve sapere queste cose....é importante conoscerlo fino infondo questo mondo ke ci sta così tanto appassionando!!! Very Happy
*Valentina*
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